Per cambiare il mondo talvolta basta veramente poco.
Non serve chissà cosa, piccoli gesti, che però hanno un grande effetto sul futuro e sugli altri.
In estate, dopo aver mangiato una succosa pesca o albicocca, non gettate il “nocciolo” (o seme) nel comune cestino dei rifiuti, ma lasciatelo in un vaso. Li passerà “al caldo” tutto l’inverno; successivamente, già dai primi giorni di marzo, germoglierà dando vita ad un bellissimo alberello.
Gli effetti positivi di questa pratica sono riassunti in questo articolo tratto dal sito greenme.it.
Cosi sul mio balcone quest’anno, oltre ai tre alberelli “sopravvissuti” dalla scorsa stagione (purtroppo all’inizio sono molto fragili, e basta il troppo vento, o il troppo sole o qualche insetto per danneggiare irreparabilmente la pianta) al momento abbiamo quattro peschi, due albicocchi ed altre cinque piantine che dovrebbero essere nate dai numerosi semi di uva sparsi in tutti i vasi.
Gli alberi sono dei naturali regolatori della temperatura e della qualità dell’aria del nostro ecosistema.
Se a Roma ci fossero più alberi, la temperatura sarebbe molto più fresca in estate, dovremmo usare meno i condizionatori e si consumerebbe meno energia inquinando di meno.
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