Trova l’intruso

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C’è forse un luogo che più di tutti rappresenta il ventennio di distruzione del nostro Paese e della nostra città da parte del duo “PD e PD-L”.

Un luogo che è il simbolo dello spreco, del costruire solo per speculare, dell’appalto ai soliti noti, del “tanto ripiana il Comune” (e quindi i cittadini), delle opere inutili, delle “cattedrali nel deserto”.

In una zona di Roma che da 30 anni aspetta una metropolitana, e da ancora di più i servizi (luoghi di aggregazione, biblioteche, teatri), dove l’unico aspetto positivo è il verde ed il paesaggio in parte intatto, l’ex Sindaco di Roma Walter Veltroni pensò bene di autorizzare, a metà del 2006, la costruzione di una vela alta quasi 100 metri, che sarebbe dovuta entrare in funzione per i Mondiali di Nuoto del 2009.

La famosa “Città dello Sport“.

Ad oggi, e siamo nel 2013, l’opera è ancora incompiuta ed i lavori sono totalmente fermi.

L’unica cosa che si è mossa, sono i “denari” dei cittadini, ben 660 milioni di €, che sono andati a finire nelle tasche dei soliti “palazzinari” ed “archistar” di turno.

Con un quarto di quella cifra si sarebbe potuta avviare la strategia Rifiuti Zero in tutta Roma.

Ma ammettiamo anche che l’opera fosse stata portata a termine per la data prevista, ed a costi minori, sarebbe davvero servita? Era quello il modo di “rilanciare” le periferie? Calando un’astronave di cemento in luoghi per il resto abbandonati a sé stessi? Senza ascoltare i cittadini per capire quali fossero le priorità e su cosa destinare una cifra del genere? Magari avrebbero scelto di costruire 100 asili nido…

In secondo luogo, urbanisticamente, è compatibile un colosso del genere con il paesaggio dei castelli romani? Con le colline che si alzano a pochi km di distanza?

L’opera è visibile da qualsiasi punto di Roma, addirittura dal Gianicolo. Un impatto visivo devastante. Svolti una via, giri ad un incrocio, e ti ritrovi davanti tubi e tralicci d’acciaio.

La domanda finale che sorge, spontanea, è: chi paga?

A quanto ammonta un danno del genere? Chi sono i responsabili?

Innanzitutto le istituzioni, di allora (che l’hanno autorizzata) e di adesso (che hanno tentato di rilanciarla, chiedendo altri 500 milioni di €). Il più classico degli esempi di “inciucio” bipartisan.

E’ intollerabile che chi ha causato un danno del genere alla collettività sia ancora “a piede libero“.

E poi le solite imprese che guarda caso riescono sempre ad aggiudicarsi gli appalti, ed a scappare lasciando il “cerino in mano” ai cittadini.

Se il “buco” di bilancio di Roma è arrivato a 13 miliardi di €, è proprio grazie ad operazioni come queste.



Categorie:cemento

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