Basta.

Ho deciso. Dopo aver abbandonato quasi dieci anni fa i vari canali televisivi, non ne voglio più sapere anche dei siti di (pseudo) “informazione” italiana. Non è possibile che oggi il sito Ansa.it (non il Giornale o Libero) ancora riporta in primo piano la vicenda di un “vecchio” pregiudicato che non vuole scontare la sua pena e dei suoi “servi“.

L‘Italia è un Paese in ginocchio, senza futuro, senza investimenti, senza infrastrutture, i giovani scappano, le fabbriche chiudono. Ma si parla di un condannato che tiene sotto scacco il Paese da 20 anni, complice una presunta opposizione che non ha fatto altro che mantenere lo status quo.

Mentre il resto del Mondo è in subbuglio noi siamo fossilizzati su colui (e il sistema di cui è solo la punta dell’iceberg) che ci hanno mandato in miseria, riportando l’Italia ad un medioevo mai visto.
Mentre il resto del Mondo investe in ricerca e sviluppo, nelle energie rinnovabili, noi restiamo impassibili, schiacciati dal nulla più assoluto, dall’assenza di temi, dibattiti, incontri, dialogo. Dall’immobilismo. Dall’inconsapevolezza. Dal “tirare a campare”.
Zombie che brancolano nel buio. Narcotizzati.

Siamo ostaggio di una cosiddetta classe “politica” (e del sistema che la sostiene) totalmente distaccata dalla realtà e dai temi, lontana anni luce dai cittadini e dai loro problemi, che non fa altro che “lavorare” per mantenere inalterato l’apparato e tutelare gli interessi di pochi, pochissimi.

Da domani solo ed esclusivamente BBC, Al Jazeera, France24 ecc. La differenza salta subito all’occhio. Un’altra qualità dell’informazione. Documentari, servizi, reportage, fatti per far si che la gente pensi.

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