Piano Regolatore Impianti Pubblicitari. Riassunto degli ultimi mesi in commissione commercio

 

Il 22 ottobre 2013 la commissione commercio, con una seduta aperta al pubblico in via della Greca, inaugurava il processo partecipativo che, da li a quaranta giorni, avrebbe raccolto “osservazioni e idee dei cittadini sulla proposta di Piano Regolatore degli Impianti pubblicitari elaborata da Aequa Roma“. (http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW533415&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode)
Avveniva già la prima “stranezza“: i quaranta giorni decorrevano non dal 22 ottobre (data dell’annuncio) ma dal 7 novembre (data di pubblicazione sul sito di Roma Capitale).
In questo modo i quaranta giorni scadevano nel periodo delle festività natalizie, con conseguente rinvio a gennaio 2014.

Le sedute della commissione commercio sul PRIP riprendevano a febbario 2014, ben oltre le scadenze naturali del processo partecipativo iniziato in autunno.
Venivano così analizzate le proposte di emendamenti delle associazioni di cittadini presentate nel percorso di cui sopra.
Si inserivano successivamente, a processo (in teoria) terminato alcune associazioni di categoria rappresentanti ditte pubblicitarie.
Capitava tra l’altro che in alcune sedute delle commissioni intervenivano le ditte senza che questo fosse specificato nella convocazione. Le sedute sono pubbliche, quindi nulla quaestio, ma sicuramente un’adeguata informazione, soprattutto nei confronti dei consiglieri che fanno parte di più commissioni, avrebbe dato modo anche a questi ultimi di intervenire in una fase sicuramente importante.

Parallelamente a questo processo il 5 maggio 2014 la Giunta depositava una proposta di PRIP (delib. g.c. n. 35 del 30 aprile 2014) (http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW637427&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode), in partedifforme da quanto elaborato in commissione nei mesi precedenti, non recependo alcuni emendamenti approvati dalla commissione stessa di concerto con cittadini e associazioni. I motivi di questa disomogeneità nel lavoro, tra l’altro da parte di esponenti dello stesso “colore” politico, lascia aperti alcuni interrogativi.
Si rivelava inoltre un lavoro “doppio“, con tutte le inefficienze che ne possono conseguire.

Tema molto dibattuto in questi mesi è stata poi la possibilità di prevedere una “premialità” per le ditte che si siano dimostrate “virtuose” negli anni nei confronti del Comune di Roma, escludendo per queste la partecipazione ai bandi di gara.
A tal proposito si svolgeva il 13 giugno 2014 una riunione con l’Avvocatura comunale per un parere in merito.
Preme sottolineare come, di un incontro cosi importante, non sia stata data adeguatacomunicazione ai consiglieri membri della commissione.
Nello specifico, allo scrivente (Enrico Stefàno), è arrivata la lettera di convocazione alle 16:05 del giorno precedente (12 giugno 2014unicamente tramite protocollo web, uno strumento che di certo non si presta ad avvisi di questo tipo. Sono stati del tutto ignorati telefono, sms o mail che avrebbero sicuramente permesso una più ampia partecipazione. Se questo sia avvenuto con uno scopo specifico, o solamente per “negligenza” non è dato saperlo, ma di certo il risultato finale è stato quello di trasformare una riunione di fondamentale importanza in una riunione “segreta” (o quasi) tenendo all’oscuro i componenti della commissione stessa.

Negli ultimi giorni nel dibattito si è inserito anche il parere dell’agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, il quale ha sottolineato alcuni aspetti importanti (tra l’altro già evidenziati dagli emendamenti presentati dalle associazioni di cittadini).
Si consideri in particolare la seguente affermazione: “la gara che può permettere a nuovi operatori di entrare in un mercato altrimenti caratterizzato da posizioni privilegiate e inattaccabili delle ditte che hanno conseguito in passato autorizzazioni ad utilizzare con i propri impianti gli spazi più ambìti e remunerativi“.
Non si può non tenere a mente questo parere, considerando, qualora non fosse recepito, la possibilità che l’intero impianto del PRIP sia invalidato.



Categorie:commercio

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