Leggo con apprensione l’articolo di oggi sul Corriere relativo alla Metro C: lavori in ritardo, cantieri a rilento, sofferenze nei pagamenti, rapporti tesi tra aziende e amministrazione capitolina. Solo qualche giorno fa il sindaco Marino ha promesso l’apertura entro il 2014 di non ricordo bene quante stazioni…10…15…20? Intendeva le stazioni del Monopoli (nord, sud, est, ovest)?
L’assessore Improta ha appena comunicato alle agenzie di stampa che ‘Noi dobbiamo aprire in tempi certi la linea C’. Di questi ‘tempi certi può informare anche i cittadini? Ma penso che la verità sia anche un’altra: Roma Capitale e Atac non sanno cosa farsene di una metro che avrà una frequenza, per alcune tratte, di 14 minuti e che non arriva neanche al centro della città, non riuscendo di conseguenza ad interagire con il resto della rete di trasporto pubblico. A questo si aggiungano le difficoltà di un sistema automatico di guida, diverso dalle altre linee e che forse mal si concilia con le caratteristiche della città e le esigenze degli utenti. Concludo ricordando che proprio oggi in Assemblea Capitolina è in programma la discussione sul Piano di rientro di Roma Capitale; magari il sindaco e la giunta possono giustificare una spesa di 3,5 miliardi di euro per l’opera in oggetto.
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