Il MoVimento 5 Stelle si chiama “movimento” non a caso.
Implica un certo dinamismo, un darsi da fare per la collettività. Uscire di casa e pensare al bene pubblico prima del bene “privato”.
Una frase di Einstein rispecchia questa filosofia “la vita è come andare in bicicletta, se vuoi stare in equilibrio devi pedalare“.
Insomma, della serie, se resti seduto sul divano dentro casa, magari davanti la TV, difficilmente le cose cambieranno da sole.
Dobbiamo rimetterci in moto, ognuno di noi dedicando parte del proprio tempo agli altri ed al bene comune.
Tanto per fare un esempio, oggi è stata la classica giornata “da MoVimento”.
Stamattina info-point muncipale al mercato di Torre Spaccata. Abbiamo incontrato i cittadini per costruire, tramite le loro segnalazioni, un programma partecipato e vicino alle esigenze reali. Dibattiti, scambi di opinione, consigli e critiche si sono succedute senza sosta per tutto il tempo.
Dopodiché, nel primo pomeriggio, sono andato ad assistere al consiglio comunale. Esperienza tragicomica. Dopo un tira e molla durato tre giorni, con due sedute rinviate per mancanza del numero legale, oggi finalmente, al quarto appello e dopo un’ora e 45 minuti di attesa fuori, il consiglio si tiene.
Al solito, armati di videocamere e tablet, siamo andati a vedere l’operato (si fa per dire) dei nostri “dipendenti“. Subito il presidente del consiglio comunale si è notevolmente alterato, invitando gli “ospiti” a sedersi senza girovagare con quel temuto strumento quale la webcam. Impressionante notare quanto un piccolo oggetto possa diffondere il panico.
Ma la cosa che mi ha dato più fastidio è stato il fatto di definirci “ospiti“. Prova evidente del distacco della classe politica attuale, che non si ricorda di essere eletta e di rappresentare i cittadini. Quel termine, usato quasi con disprezzo, come a dire “questa è roba nostra, voi non c’entrate nulla“.
Il Campidoglio è la casa di tutti i romani, che non devono sentirsi “ospiti” ma parte attiva. Nessuno è “ospite” in casa propria.
Poi al ritorno (ovviamente in bicicletta), ho partecipato alla riunione “accoglienza” del mio Municipio.
Ho illustrato quello che facciamo, quello che abbiamo fatto in passato e quello che faremo, tutti insieme. Molte domande, qualche critica, ma tanto entusiasmo e voglia di partecipare ad un progetto che pian piano sta coinvolgendo tutti.
E’ bello vedere le persone che finalmente tornano ad incontrarsi, a parlare tra loro, ad uscire dalla “routine” abituale per scoprire l’altro; il “diverso“, dal quale apprendere e vedere le cose in una prospettiva diVersa.
Categorie:attivismo
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