Boldrini, Floris e le democrazie

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Riporto un articolo molto interessante tratto dal blog dell’amico Luca Fiordelmondo.

Fino a qualche anno fa, in Italia, al concetto di democrazia venivano associate esclusivamente parole come partiti politici, elezioni, rappresentanti, istituzioni, etc. Tutti quegli elementi, cioè, che costituiscono l’ossatura delle moderne democrazie rappresentative.
Tuttavia, in questo preciso momento storico si sta sviluppando un concetto di democrazia riconducibile a queste altre parole: referendum propositivo, partecipazione, intelligenza collettiva, etc. Elementi, questi, che fanno parte di una diversa idea di democrazia che può essere definita democrazia partecipativa.
Ora, quel che mi preme sottolineare non è che uno dei due modelli sia migliore dell’altro, quanto piuttosto il fatto che si tratti di due idee ben distinte e confliggenti tra loro. Due concetti, cioè, che vanno valutati singolarmente, perché nella maggior parte dei casi non sono confrontabili. Un esempio chiarirà questo punto.
Alcuni giorni fa Laura Boldrini e Giovanni Floris sono stati ospiti nella nota trasmissioneChe tempo che fa (intervento B.intervento F.). Anche se intervistati in momenti diversi, parlando della situazione politica italiana, entrambi hanno affermato che, nonostante ci si trovi in un momento di crisi (non solo economica ma anche per le istituzioni democratiche), non è pensabile – come afferma il Movimento 5 Stelle – sostituire gli esperti della politica con dei cittadini qualunque, perché è evidente che ci sia bisogno di competenza.
Io ho trovato molto grave che la terza carica dello Stato ed un noto giornalista, cioè due persone in grado di avere una grande influenza sull’opinione pubblica, affermassero una cosa del genere. Questo perché, così facendo, hanno fatto passare l’idea che il M5S si voglia misurare sul campo della democrazia rappresentativa, quindi, dove le competenze sono fondamentali. E, dal momento che nelle ultime elezioni sono stati eletti tra le sue fila cittadini senza alcuna competenza politica, il M5S è stato azzerato in tutta la sua novità in poche battute.
A chi abbia ascoltato la proposta dei 5 stelle è evidente, invece, che l’obiettivo a breve termine sia quello di sostituire i professionisti della politica con dei portavoce della volontà popolare, per poi valutare la effettiva realizzabilità di un sistema politico che non abbia più forme di intermediazione tra cittadino e Stato. Da questa diversa prospettiva appare evidente come nessuna competenza particolare possa essere richiesta a chi si proponga come portavoce, se non quella di essere una persona onesta. Ovviamente può non piacere, ma è comunque importante evidenziare che si tratta di una proposta diversa. Parafrasando un famoso detto è necessario, cioè, usare due pesi e due misure.
Tutto questo Floris e la Boldrini lo hanno capito? Per le figure che ricoprono, qualunque sia la risposta, quanto hanno affermato è piuttosto grave.



Categorie:M5S

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