Piccola guida contro le solite affermazioni di chi si oppone ad una gestione più democratica dello spazio pubblico.
- Dice “ma perché dovrei andare in bicicletta?”
La bicicletta è il mezzo più efficiente per gli spostamenti urbani, fino a 10km, che sono oltre la metà a Roma. Un’automobile sposta in media 1 o 2 persone, pesa una tonnellata e mezza, disperde oltre il 70% della energia utilizzata in calore, occupa circa 10mq di suolo pubblico. Nelle ore di punta ha una velocità media inferiore ai 10 km/h, comparabile con quella di una camminata veloce.
- Dice “ma le ciclabili tolgono spazio alle auto”
E’ una questione di democrazia. La bicicletta è un veicolo (art. 47 lett c Codice della Strada) e al pari degli altri veicoli ha diritto ad avere una quota dello spazio pubblico sulla strada. Non è scritto da nessuna parte che le auto debbano occupare la quasi totalità del suolo pubblico (= di tutti, anche di chi non possiede o usa un’auto). Per di più spesso realizzando le ciclabili si sottrae alle auto “solo” quello spazio eccessivo, o illegale, di cui nel tempo si sono appropriate (doppia fila, sosta irregolare ecce cc).
- Dice “ma le ciclabili non devono stare sulle strade principali, ma sulle vie secondarie”
La viabilità principale è il percorso più immediato per raggiungere i principali punti di interesse della città. Inoltre sulla viabilità principale insistono i maggiori attrattori: uffici, negozi, residenze, fermate e nodi del trasporto pubblico, scuole ecc. Quindi perché dovrei dirottare un veicolo, per di più efficiente, su un percorso scomodo e di minore interesse, difficile da raggiungere?
- Dice “ma le ciclabili fatele sul marciapiede”
I pedoni sono un’altra componente preziosa della mobilità che merita le maggiori attenzioni e protezioni. Una componente da valorizzare e incentivare. Alla quale semmai destinare ulteriore, e non sottrarre, spazio.
- Dice “ma le ciclabili fatele nei parchi”
I parchi sono bellissimi. Da vivere principalmente nel tempo libero però. La bicicletta è un mezzo di trasporto efficiente per gli spostamenti sistematici (casa – lavoro, casa – scuola ecc). Che, come detto sopra, insistono sulla viabilità principale (nessuno, ahimè, studia o lavora in un parco). Inoltre le ciclabili nei parchi necessitano di un iter autorizzatorio più lungo e complesso, costi maggiori, esigono maggiore manutenzione e illuminazione, attraversano luoghi che soprattutto nei mesi invernali, sono meno vissuti, e quindi, anche solo percepiti, meno sicuri. Preferireste andare in bici il pomeriggio d’inverno, quindi senza luce solare, in una strada vissuta o in un luogo isolato?
- Dice “ma non tutti possono andare in bicicletta”
Verissimo. Infatti nessuno dice che tutti debbano andare in bici. Ma chi può per condizioni fisiche (senza contare che bici a pedalata assistita hanno risolto diversi problemi) o per distanze da coprire, può, e deve, provarci, anche una sola volta a settimana.
- Dice “ma a Roma ci sono le salite, i luoghi sono distanti, Roma non è Amsterdam o Ferrara”
Giusto. Esiste però una parola magica, si chiama intermodalità. E’ possibile infatti coprire il cd “primo miglio” (o ultimo) in bici, o monopattino, o a piedi, e coprire il tragitto principale in treno, metropolitana (o perché no, in auto arrivando ad un parcheggio di scambio) con una bicicletta pieghevole, o in sharing. Senza contare, è bene ribadirlo, che oltre il 55% degli spostamenti ogni giorno sono brevi, sotto i 30 minuti. E’ bene inoltre ricordare che ogni “nuovo” ciclista, significa un’auto in meno in strada o una persona in meno sul bus, liberando cosi spazio per chi davvero non può fare a meno dell’auto o non può usare la bici (anche se per i motivi appena esposti, sono relativamente pochi).
- Dice “ma dovete occuparvi del trasporto pubblico, che non funziona”
Premesso che una azione non esclude l’altra, richiamando quanto detto sopra, ogni ciclista in più significa un’automobile in meno (quindi meno congestione, quindi trasporto pubblico più efficiente e puntuale perché non è bloccato dal traffico) e uno spazio in più sul bus. Anche se la soluzione migliore resta sempre l’accoppiata bici + trasporto pubblico.
- Dice “ma invece di fare questo o quello o riparare quest’altro usate i soldi per le ciclabili”
Molti fondi utilizzati per realizzare le corsie ciclabili sono fondi europei o comunque fondi di bilancio capitolino destinati espressamente a tale scopo. Non potrebbero quindi, anche volendo, essere utilizzati per realizzare altro.
- Dice “ma non c’è lavoro, i negozi chiudono, i problemi sono altri”
Chi raggiunge il proprio posto di lavoro in bicicletta è più produttivo. Il motivo è presto detto: arriva sul luogo di lavoro senza stress da traffico o ricerca del parcheggio, in tempi certi, letteralmente “più carico” perché ha fatto un’attività fisica salutare, che ha migliorato la circolazione del sangue. Provare per credere. Inoltre chi si sposta in bicicletta sarà più propenso a fare acquisti nei negozi di vicinato e di prossimità (spesso sopraffatti dai centri commerciali). Perché semplicemente spostandosi con un mezzo più piccolo e a velocità più tranquilla sarà più facile notare le vetrine, e fermarsi per fare acquisti senza vincoli dettati dalla ricerca del parcheggio.
- 11. Dice “ma le ciclabili non le usa nessuno”.
All’inizio, può essere. Ma come tutte le infrastrutture di trasporto pubblico, necessitano di tempo per andare a pieno regime. Basti pensare che la MB1, o la MC, hanno impiegato mesi se non anni per attrarre una quota considerevole di utenti. Il cambio di abitudine necessita di tempo.
- 12. Dice “ma ancora co ste ciclabili!”
Spostarsi in bicicletta migliora le condizioni fisiche, e psicologiche, di chi lo fa. Elimina lo stress, l’aggressività tipica dei veicoli a motore, riduce quindi i costi sanitari. Migliora la qualità dell’aria (a Roma muoiono ogni anno circa 1500 persone per malattie respiratorie dovute all’inquinamento dell’aria). Fa risparmiare soldi (solo il mantenimento di un’auto privata costa circa 5.000 euro /anno). Aiuta le persone a “vivere”, letteralmente, i propri spazi e la propria città. Vivendo i propri spazi si ha più rispetto per essi, diminuiscono episodi di vandalismo o incuria, si notano bellezze prima impossibili da osservare. Si incontrano e si parla con altre persone.
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Dice “ma la ciclabile di via dei romanisti che fine ha fatto” ?
niente male come riflessioni sulla mobilita’, la salute, attivita’ psico-fisica, acquisizione di spazi, diminuzione di inquinamento e di traffico.
Ottime le ciclabili, non dare retta a chi è vittima di una arretratezza mentale e ancora non ne comprende l’utilità. Mi permetto però un paio di suggerimenti: il primo è quello di non limitarsi a realizzarle a margine della viabilità principale, ma di individuare degli itinerari fortemente concorrenziali con le altre forme di mobilità, come ad esempio un itinerario Colombo- Appio Tuscolano che taglia attraverso il parco della Caffarella; in questo modo con la bicicletta in pochi minuti si coprirebbe un tragitto che attraverso la viabilità ordinaria in auto richiede di giorno dei tempi molto più lunghi, e questo sarebbe fortemente incentivante per le bici. Il secondo suggerimento riguarda in particolare alcuni punti della ciclabile lungo la Tuscolana ma non solo, che restringono a una sola corsia tratti di strada fortemente trafficata, col rischio di far percorrere ai ciclisti zone fortemente inquinate; lì sarebbe preferibile eliminare la corsia di parcheggio e di ubicazione dei cassonetti, recuperando i pochi posti auto in fila che andrebbero perduti con una diversa disposizione dei parcheggi in zona ove possibile e facendo partire la raccolta porta a porta anche lì.
Ciao Enrico, io da taxista e ciclista ti dico: ottime le ciclabili ma pessima la realizzazione, come scritto in altre sedi la parte di strada rimanente per le auto (e per i bus ed i taxi, non dimenticarlo) si restringe ed allarga creando pericolosi imbuti. Perché ad esempio sulla Tuscolana non avete eliminato il parcheggio centrale per ospitare una corsia preferenziale? Lo so che sarebbe costato molto di piu il progetto ma queste infrastrutture o si fanno per bene e sono utili a tutti oppure vengono percepite dannose ed inutili.
My two cents
Ottimo promemoria che citerò in un prossimo articolo da pubblicare sul sito del III Municipio.
Magari dando notizie su quando verranno realizzate/completate le tre ciclabili transitorie che lo dovrebbero attraversare.
Di seguito il link all’articolo con l’amara constatazione che per ora ci dovremo contentare di un assaggio di poco più di 200 metri su viale Jonio.
https://www.montesacrotalenti.it/ciclabili-in-terzo-municipio-una-svolta-annunciata/